Dott. Giacomo Dei
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PROTESI ACUSTICHE
LE PROTESI ACUSTICHE 
In Italia l'8% dei soggetti presenta un deficit uditivo ed il 70% di questi potrebbe trarre vantaggio da una corretta protesizzazione acustica. La protesi acustica consiste in un sistema elettronico in grado di amplificare i suoni e di modificare le sue caratteristiche frequenziali  in rapporto alla ipoacusia.   

TIPI DI PROTESI 
Le protesi retroauricolari costituiscono circa il 65% di tutte le applicazioni e consentono elevate amplificazioni. Poiché esse sono provviste di differenti comandi, si adattano bene ad una protesizzazione personalizzata. Esse tuttavia possono rappresentare per alcuni soggetti un problema di ordine estetico ; più facilmente di altri modelli  protesici possono innescare l'effetto Larsen per la vicinanza del microfono con il ricevitore. Un cenno meritano gli apparecchi retroauricolari con telecomandi e quelli programmabili. I primi consentono la regolazione del volume, l'inserimento di filtri anti-rumore, nell'ascolto di telefono, di memorizzare e di richiamare alcune regolazioni ottimali in relazione alla caratteristiche acustiche dell'ambiente oltre al collegamento con computer TV o IPod.  I secondi, per mezzo di interfacce, memorizzano i parametri di funzionamento. Gli apparecchi intrameatali o endoauricolari che costituiscono circa il 30% delle prescrizioni protesiche, pur essendo esteticamente molto validi, per le loro dimensioni ridotte limitano le performance elettroacustiche; difficile risulta la riabilitazioni delle ipoacusie gravi profondo o di quelli che presentano un deficit è limitato alle frequenze acute. Le protesi ad occhiale che rappresentano meno del 10% della protesizzazione, trovano la loro principale applicazione nelle ipoacusie trasmissive o miste nelle quali non è richiesto l'impiego di un apparecchio per via aerea e inoltre nei soggetti con associati deficit visivi. Nelle protesi ad occhiale per via aerea il microfono è distanziato dal ricevitore si riduce la possibilità di innesco di fastidioso effetto Larsen.   

FASE DI PRESCRIZIONE 
Nella fase di prescrizione vanno definiti il lato da protesizzare, la via di conduzione, la banda di frequenza da amplificare, il tipo di amplificazione ( lineare o con limitazione dell'uscita massima), il campo dinamico uditivo, il tipo di apparecchio e di chiocciola. Recentemente hanno trovato ampia diffusione i metodi matematici per la prescrizione di guadagno uditivo; essi si basano sulle relazioni esistenti tra soglia di detezione e il livello di comoda udibilità o di fastidio. In questa fase vanno illustrati al paziente i risultati che ci si prefigge di raggiungere, i limiti esistenti, le difficoltà che si incontreranno. La prescrizione del modello di Protesi dipende dal tipo e dalle caratteristiche dell'ipoacusia, dalle esigenze del paziente e  Dalle specifiche elettroacustiche del modello protesico. Si può formulare un giudizio di buona protesizzazione nelle ipoacusie trasmissive e/o miste, nelle quali la riserva cocleare è buona; un giudizio di difficile protesizzazione nelle ipoacusie neurosensoriali, con recruitement e con ridotta capacità discriminativa.   

FASE DI APPLICAZIONE E DI ADATTAMENTO ALLA PROTESI 
Alla fase di prescrizione segue quella di applicazione-adattamento che consiste nell'attuazione pratica della fase prescrittiva. Si sceglie l’apparecchio più idoneo alle esigenze comunicazionali e motivazionali del soggetto e alla verifica della resa protesica. Queste ultime consistono nella scelta della protesi acustica con le caratteristiche delineate nella fase di prescrizione e si attua attraverso una comparazione diretta tra i diversi apparecchi acustici eseguendo test audiometrici tonali vocali o invitando il paziente ad esprimere il suo giudizio sulla qualità del suono e sull' intellegibilità. La resa protesica va valutata mediante la determinazione del guadagno funzionale e del guadagno di inserzione. Risulta impossibile valutare, in modo preciso, gli effetti sull'amplificazione del rumore ambientale e di quello elettronico intrinseco all'apparecchio, i quali variano in relazione alle diverse condizioni d'uso. Per guadagno funzionale si intende il miglioramento della soglia uditiva e della capacità discriminativa mediante rilevazioni soggettive eseguite prima e dopo l'applicazione di una protesi. Il guadagno di inserzione rappresenta la differenza fra il livello pressorio sonoro determinato da un apparecchio acustico in un determinato punto del condotto uditivo esterno e il valore di pressione sonora nello stesso. Senza la protesi acustica. Con il termine di misurazione insitu si definiscono le valutazioni elettroacustiche condotte sull'orecchio del soggetto o sul manichino tipo Kemar. Infine il soggetto va addestrato all'uso della protesi acustica: l’adattamento può durare alcune settimane e comunque in tutte queste fasi il paziente tiene in prova gratuitamente le protesi acustiche.   

FASE FINALE   
In questa fase viene condotta la verifica dell'efficacia riabilitativa e comunicazionale del paziente protesizzato. Essa si basa sul giudizio soggettivo dei vantaggi uditivi e o comunicazionali ottenuti con la verifica del guadagno uditivo funzionale per mezzo dell’audiometria tonale e vocale in campo libero sul controllo delle caratteristiche elettroacustiche della protesi e sulla verifica del guadagno protesico in sito o di inserzione. Tutti le componenti dell'apparecchio acustico vanno verificate ed eventualmente vanno corretti gli inconvenienti quali l'effetto Larsen, l'effetto cocktail party o una discriminazione vocale insufficiente: il paziente va informato che la fase di adattamento non può essere considerata conclusa prima di tre mesi e che durante tale periodo possono essere necessari controlli settimanali o giornalieri, mentre in seguito i controlli saranno trimestrali per i successivi due anni. L'allenamento all'uso dell'apparecchio acustico consente di individuare il periodo della giornata in cui si ottengono i migliori risultati; quindi con gradualità e con costanza vanno affrontati i momenti difficili della giornata in cui il paziente si confronta con l'uso della protesi in ambienti particolari, quali il cinema, l'ascolto della televisione, l'impiego del telefono. L'apparecchio acustico va usato in modo graduale e con un impiego iniziale di sei ore. Con il termine di allenamento acustico si intendono tutti gli interventi di rieducazione acustica attraverso i quali si sviluppano le capacità di percezione e di discriminazione uditiva mediante la protesi. Esso presuppone modalità e tempi diversi a seconda dell'età, della soglia uditiva e della capacità discriminativa del paziente.
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orecchio di donna con protesi
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